mercoledì 10 marzo 2010
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Partire e vedere con i propri occhi, registrare la vita nelle sue forme sublimi e terribili, cercando la bellezza dove i venti spazzano deserti e montagne, sibilano tra gole e viaggiano sui mari. Stare a domandarsi con gli uomini su quello che accade, l'urgenza del qui ed ora, il passato, la vita e il destino. Uno straniero giunto dall'ovest in uno spazio di storie; come armi solo parole, per decostruire il confine che ci separa dall'Altro.